+39 051 827985
 

Glossario

 
 
 

 


Oro


L'Oro è l'elemento chimico di numero atomico 79. Il suo simbolo è Au (dal latino "aurum"); è un metallo di transizione tenero, pesante, duttile, malleabile di colore giallo.

L'oro, il rame ed il cesio sono gli unici elementi che allo stato metallico, in condizioni standard, sono colorati (nel senso di essere dotati di tinta). Inattaccabile dalla maggior parte dei composti chimici, viene attaccato in pratica solo dall'acqua regia, dallo ione cianuro e dal mercurio. Si trova allo stato nativo sotto forma di pepite, grani e pagliuzze nelle rocce e nei depositi alluvionali. Viene usato per coniare monete ed è uno standard monetario per molte nazioni. Si usa inoltre in odontoiatria, gioielleria e nell'industria elettronica.

L'oro in natura si può trovare in roccia dura, in sabbie aurifere, in pepite o più raramente in filoni; a seconda dello stato in cui si trova è diverso il costo di estrazione, per ottenere il metallo puro si opera con materiale allo stato di sabbia; in caso di roccia bisogna frantumare tonnellate di materiale.

L'oro allo stato puro risulta molto tenero, per essere usato in oreficeria, viene legato ad altri metalli, questa proporzioni dà origine al titolo.

Il titolo dell'oro può essere indicato in millesimi o in carati (kt), diversi dai carati metrici (ct.) usati per pesare le pietre preziose. Con il metodo millesimale l'oro puro corrisponde a mille millesimi, quindi oro a 750‰ significa che ogni chilo di metallo contiene 750 grammi di oro e 250 grammi di altri metalli.

La scala dei carati (kt) è invece ventriquattresimale, l'oro puro corrisponde a 24 carati (24 kt), perciò facendo riferimento al titolo più diffuso in Italia, possiamo dire che un chilo di metallo contiene 18 parti di oro e 6 parti di altri metalli, ecco la definizione di oro a 18 kt.

TITOLI DELL'ORO

Millesimi 333 375 417 585 750 915 1000
Carati - Kt 8 9 10 14 18 22 24

Si possono ottenere gioielli in oro giallo, oro rosso, oro bianco, in funzione della proporzione dei metalli che compongono la lega, o la presenza o meno del processo di Rodiatura (vedi Rodio al presente Glossario).

Lo studio delle leghe è comunque una parte molto importante nell'oreficeria, in quanto le diverse proporzioni, oltre a determinarne il colore, influenzano la malleabilità e duttilità del matello rendendolo più o meno idoneo ai vari tipi di lavorazione.

L'italia sia per produzione sia per livello di design è la maggior produttrice al mondo di gioielli in oro e con pietre preziose.

Nell'operatività il prezzo dell'oro viene fissato continuamente nell'arco della giornata e in tutte le borse del mondo; la quotazione viene fissata in dollari americani per oncia, un'oncia equivale a grammi 31,1034807.

Argento


L'argento è l'elemento chimico nella tavola periodica che ha simbolo Ag (dall'abbreviazione del latino "Argentum") e numero atomico 47.

È un metallo di transizione tenero, bianco e lucido; l'argento è il migliore conduttore di calore ed elettricità fra tutti i metalli, e si trova in natura sia puro che sotto forma di minerale. Si usa nella monetazione, in fotografia e in gioielleria, in cui è protagonista con nuove linee di prodotto. Da alcuni anni tutti i maggiori marchi di gioielleria si sono orientati verso la produzione di raffinati anelli, bracciali, collane ed orecchini.

Per titolo si intende la percentuale minima di argento puro presente nella lega metallica che compone un oggetto. In virtù della bellezza e lucentezza di questo metallo prezioso, sin dai tempi antichi, è stato utilizzato per monete, posate, vasellame, monili e altro. I lingotti d'argento presenti in commercio hanno normalmente titolo 999/1000, la lega è composta cioè del 99,9% d'argento puro. La maggior parte di gioielli e di oggetti per la casa hanno invece titolo 800, 835 e 925. Questi numeri indicano la percentuale minima di argento puro che, combinato con altri metalli, compone l'oggetto. L'argento marchiato o punzonato 925, che in inglese è definito "Sterling Silver", indica una composizione garantita di 925 parti minime di argento e 75 massime di qualsiasi altro minerale. In gioielleria, e per tutti i prodotti in argento presenti su Oromoda.net, viene usato argento titolo 925.

Platino


Il platino è un metallo e l'elemento chimico di numero atomico 78. Il suo simbolo è Pt; è un metallo di transizione prezioso, malleabile, duttile (è il metallo più duttile) di colore bianco-grigio. Resiste alla corrosione e si trova sia allo stato nativo che in alcuni minerali di nichel e rame. Il platino è usato in gioielleria, nella realizzazione di attrezzi da laboratorio, contatti elettrici, odontoiatria e nell'industria chimica. La sua resistenza alla corrosione e all'ossidazione lo rende adatto per produzioni di gioielleria, sebbene poco usato.

Diamante


Il Diamante è un cristallo trasparente composto da atomi di carbonio a struttura tetraedrica. I diamanti hanno diverse applicazioni, grazie alle eccezionali caratteristiche fisiche del materiale di cui sono composti. Le caratteristiche più rilevanti sono l'estrema durezza, l'indice di dispersione ottica, l'elevata conducibilità termica. Grazie alla sua durezza, il diamante può essere graffiato soltanto da altri diamanti ed è in grado di conservare la propria lucidatura per lunghi periodi di tempo: è quindi adatto ad essere indossato quotidianamente resistendo bene all'usura, e di conseguenza ampiamente usato in gioielleria.

La forma più comune di taglio del diamante è quella rotonda, denominata brillante. Con questo termine si identifica un taglio rotondo con minimo 57 faccette a cui si aggiunge una tavola inferiore (non sempre esistente), totale 58.

La grande diffusione di questo taglio ha portato ad un equivoco: il pubblico tende ad identificare i termini brillante e diamante come fossero la stessa cosa. In pratica, il termine brillante, se usato da solo, identifica unicamente il tipo di taglio applicato alla pietra, non necessariamente un diamante; esistono infatti moltissime altre pietre preziose che possono essere tagliate a brillante quali, ad esempio, Rubini, Zaffiri e Topazi.

Altri tipi di taglio, tra i più conosciuti e diffusi sono: il taglio a cuore, a brillante ovale, a marquise o navette, huit-huit, a goccia, a smeraldo, a carré, a baguette, a trapezio, a rosa olandese, a rosetta (ormai in disuso).

Tra i diamanti più famosi vi sono: il diamante azzurro Hope del peso di 45 carati il quale è conservato presso lo Smithsonian Institution di Washington, quello verde di Dresda del peso di 41 carati e conservato nel Grünes Gewölbe della stessa città, il Regent del peso di 135 carati ed il Sancy del peso di 55 carati già appartenuti al re Luigi XVI di Francia ed ora al Louvre ed il Koh-i-Noor del peso di 108 carati posto ora nella Torre di Londra ed infine il Cullinan del peso di 621 grammi proveniente dalle miniere del Sudafrica, da esso è stato ricavato la Stella d'Africa del peso di 530 carati.

Le Quattro "C" del Diamante


I Quattro fattori che determinano il valore del diamante sono le Quattro "C", dalle iniziali dei quattro termini in inglese ossia: "colour" colore, "clarity" purezza, "cut" taglio e "carat" peso espresso in carati (ct).

Il colore, le gemme del tutto incolori e trasparenti, che sono le più pure, vengono definite "Colorless", seguono le quasi incolori o "Near Colorless" e le colorate o "Slighty Tinted". I diamanti possono assumere quasi tutte le colorazioni, che sono dovute ad impurezze o difetti strutturali: il giallo e il marrone sono le più comuni. I diamanti "neri" non sono veramente tali, ma piuttosto contengono numerose inclusioni che danno alla gemma il loro aspetto scuro. Quando il colore è abbastanza saturo nei diamanti gialli o marroni, la pietra può essere definita di colore fancy (in italiano può essere tradotto fantasia), altrimenti vengono classificati per colore con la normale scala di colore dei diamanti bianchi. I diamanti di colore più rari sono quelli di colore rosso, che non raggiungono mai dimensioni notevoli, seguiti da quelli color verde intenso e quindi da quelli blu. Il Gemological Institute of America (GIA) classifica i diamanti di colore giallo a bassa saturazione e marrone come diamanti nella scala normale del colore, e applica una scala di valutazione dalla 'D' (bianco eccezionale) alla 'Z' (giallo chiaro)

La purezza, le inclusioni vengono generalmente chiamate "carboni", tuttavia sono considerate inclusioni anche le fessure naturali, le tracce di incipiente sfaldatura e le "linee di accrescimento" della gemma originaria.

 

Termine Tecnico

Sigla

Definizione

Flawless
F
Puro sia dentro che fuori a 10 ingrandimenti (10x)
Internally flawless
IF
Nessuna caratteristica interna rilevata a 10 ingrandimenti (10x)
Very Very Slightly Included
VVSI 1 - VVSI 2
Piccolissime inclusioni, difficili da individuare a 10 ingrandimenti (10x)
Very Slightly Included
VSI 1- VSI 2
Piccolissime inclusioni visibili a 10 ingrandimenti (10x)
Slightly Included
SI 1 - SI 2
Piccole inclusioni visibili a 10 ingrandimenti (10x)
Included 1
I1
Inclusioni visibili ad occhio nudo, ma con difficoltà
Included 2
I2
Inclusioni visibili ad occhio nudo
Included 3
I3
Inclusioni evidenti, ben visibili ad occhio nudo

 

Il taglio, il fascino del diamante tagliato non è tanto una diretta conseguenza delle sue proprietà naturali, quanto il risultato scaturito dall'applicazione di leggi fisiche che, grazie ad un taglio appropriato, permettono di ottenere il massimo di scintillio, dispersione e brillantezza dalla gemma. Lo scintillio è l'insieme dei lampi di luce emessi da un diamante quando si muovono gli occhi, la sorgente di luce, o la pietra stessa.

Il valore di un diamante, oltre ad essere strettamente legato alla massa, al grado di purezza ed al grado di colore, dipende dalla perfezione delle proporzioni di taglio. Nel 1919 un matematico belga, Marcel Tolkowsky, teorizzò le proporzioni per un taglio a brillante di forma rotonda che producesse la massima brillantezza e il più alto grado di dispersione o fuoco; quel taglio viene comunemente detto Taglio a Brillante; ed è formato da 58 faccette (33 + 25): 33 sono le faccette della corona e 25 quelle del padiglione. Utilizzando come base di riferimento il classico taglio a brillante rotondo si possono realizzare tagli con forme quali l'ovale, la marquise o navette, la goccia o pera ed infine la forma a cuore.

Il peso, i diamanti si pesano in carati; un carato equivale 0,2 grammi. Il carato può essere suddiviso in grani che equivalgono ad 1/20 di grammo ed in punti che equivalgono ad 1/100 di grammo.

Rubino


Questa gemma, della famiglia dei corindoni (come lo Zaffiro), presenta una grande varietà di sfumature del rosso: dal rosso vivo, al rosso porpora, al rosso rosato, al rosso carminio, al rosso violaceo, al rosso bruno; il suo nome deriva dal latino medioevale "rubinus", a sua volta derivato dal latino classico "ruber" = rosso.

Nel commercio delle pietre preziose questa varietà di corindone è da considerarsi tra quelle di maggior valore, è una pietra estremamente rara e la sua produzione mondiale è molto scarsa; è infatti difficile reperire sul mercato una gemma di buona qualità avente una massa superiore ai 2 ct; e questa carenza incide in maniera rilevante sulla valutazione delle stesse, può in taluni casi superare anche il valore dei diamanti.

Il colore del rubino è molto vario, va dal rosso intenso (sangue di piccione) al rosa, passando attraverso una gamma di colorazione più o meno intense, talvolta violacee.

La colorazione ha indubbiamente un certo legame con la zomna di provenineza. I rubini della Birmania (i più pregiati), hanno una colorazione rossa intensa e vivace, quelli del Siam sono di rosso più cupio così come quelli dell'Africa Orientale. Quelli provenienti da Ceylon sono generalmente di tinte meno intense e facilmente tendenti al violaceo.

Resta comunque evidente il fatto che è molto difficile poter determinare con sicurezza la provenienza di una pietra tagliata in base alla sola colorazione, perciò, seppur indicativi, i dati caratteristici sopra citati devono essere considerati come indicazione generale.

Il taglio dei rubini viene effttuato principalmente in Thailandia e India, molto spesso viene poi ritoccato e perfezionato in Europa, specialemnte in Germania.

Le forme di taglio sono molto varie e intense, a mantenere il criterio di minor perdita di peso possibile, ma soprattutto a farne risaltare la migliore colorazione. Il taglio a gradini e quello a superfizie curva sono i più usati. Raramente i rubini vengono tagliati a brillante; in questi casi non viene mai eseguita però la proporzionalità di parti come per il taglio dei diamanti.

Zaffiro


Con il termine Zaffiro si intende la varietà blu del corindone, con sfumature dall'azzurro intenso al blu scuro tendente al verde. Il suo colore infatti può variare da uno stupendo blu-azzurro fiordaliso (Cachemire), ad un blu limpido e profondo (Birmania), ad uno più chiaro, ma leggermente violaceo (Ceylon), ad un blu scuro come l'inchiostro (Siam) e per finire ad un blu cupo e di difficile trasparenza con sfumature sul nerastro e verdastro (Australia).

Smeraldo


E' sicuramente la varietà più pregiata dei berilli; è stato riscoperto in quantità commercialmente interessanti negli anni '60; il colore dello smeraldo spazia fra tutte le tonalità del verde; infatti, il suo nome, pur derivando da una antica parola persiana di significato incerto, è l'etimologica conseguenza del greco "smaragdos" = pietra verde. Nei secoli passati, gran parte delle pietre verdi erano denominate smeraldi.

E' molto difficile, se non impossibile, trovare in commercio uno smeraldo completamente privo di inclusioni. Inclusioni che, se non abbastanza grandi e/o numerose da essere evidenti ad occhio nudo (e perciò tali da togliere brillantezza alla pietra), non solo non sono considerate difetti, ma servono sovente come marchio di autenticità nei confronti delle pietre sintetiche e delle imitazioni. A conferma di ciò, commercialmente una gemma di un intenso verde, pur con una discreta presenza di caratteristiche interne, in linea di massima ha più valore di uno smeraldo completamente privo di inclusioni ma di colore meno pregiato.

E' una pietra alquanto delicata sia per la sua relativa durezza, sia per la facilità di assorbire sostanze oleose o liquide. La colorazione ha, come per rubini e zaffiri, una vasta gamma di intensità: dal verde-chiaro, verde-pisello, si arriva ad un verde bandiera intenso e pesso cupo.

La maggiore o minore intensità della tinta , se non in minima parte, non è in fuznione del giacimento, da ciò, l'accertamento della provenienza degli smeraldi è cosa assai difficile, più di quanto non lo sia per rubini e zaffiri.

Commercialmente tale accertamento non ha grande importanza in quanto il valore dello smeraldo è dato dal suo colore e nitidezza senza pregiudizi di provenienza.

Generalmente lo smeraldo viene tagliato a forme quadrate o rettangolari, con una larga tavola centrale nella parte superiore; nella parte inferiore invece è assai importante che il taglio si avvicini alla forma di una parabola per fare in modo che i raggi di luce uillumino tutta la gemma. Anche nel caso dello smeraldo vista la preziosità del materiale il taglio viene sempre e comunque eseguito in modo da perdere il meno possibile, sfruttandone il miglior colore.

Acquamarina


E' la varietà più importante del gruppo dei berilli dopo lo Smeraldo: il suo colore spazia in tutta la gamma del blu, da un azzurro pallido a un blu tendente al verde. L'acquamarina deve il nome al proprio colore, che è quello del mare.
Pur essendo tra le gemme catalogate tra le semipreziose, questa pietra riscuote un notevole fascino, a volte maggiore di quello dei diamanti.
Giacimenti più importanti per produzione sono Brasile, Russi a e Madagascar, i cristalkli di acquamarina sono spesso di simensioni notevoli, puliti e di bel colore; dal Brasile arrivano quelle dal colore più intenso. Meno importanti sono invece i giacimenti dell'India, Stati Uniti e Australia.

Quarzo - Cristallo di Rocca


Con questo nome si indica la varietà completamente incolore del Quarzo che, dal punto di vista mineralogico, prende più correttamente il nome di Quarzo Ialino. Deriva il suo nome dal greco "kryos" = ghiacciato, poichè anticamente si credeva che fosse originato dal ghiaccio raffreddato al punto tale da solidificare in maniera irreversibile. Abbastanza comune, si trova in ogni zona della crosta terrestre. A volte viene usato in gioielleria come pietra ornamentale e, nei secoli passati, veniva impiegato anche come imitazione del diamante; trova largo uso nella gioilelleria a base argento.

Quarzo - Ametista


Deriva dal greco "Ametystos" = "non ubriaco", il suo colore varia dal viola porpora al viola lilla ed è una delle varietà più note e più apprezzate di questa famiglia (Quarzi); sovente il colore non è distribuito in maniera uniforme, particolarmente nei cristalli di grosse dimensioni.

Perle


"Sphaerula" nella terminologia latina significa "piccola sfera" mentre "perula" nello stesso idioma significa piccola pera. Furono quindi i latini, grandi estimatori di questo stupendo prodotto del mare, a tramandare fino a noi il vocabolo perla, anche se in latino le perle venivano chiamate con il termine "margarita"; inoltre, questo è il motivo per cui alcune delle ostriche perlifere vengono indicate con tale nome (es. Pinctada margaritifera).

Si possono definire perle naturali le concrezioni, di natura estetica multiforme, prodotte da alcuni molluschi marini o di acqua dolce che le realizzano con le stesse sostanze con cui producono la conchiglia. Quando un corpo estraneo si inserisce nel mantello del mollusco ne irrita la parte interna, nota col nome di "epitelio secernente", e da questo viene inglobato.La perla prende forma e volume con il trascorrere degli anni, e raggiunge il massimo della dimensione dopo una conveniente permanenza all'interno del mollusco (dai 5 ai 10 anni e oltre).

Tutti i molluschi sono potenzialmente perliferi, ma i più noti sono: la Meleagrina, la Pinna Nobilis, lo Strombus Gigas e l'Haliotis fra quelli marini, la Unio e l'Hyriopsis Schlegeli fra quelli di acqua dolce.Storicamente, i mari che donavano con abbondanza le perle erano: il golfo persico, il golfo di Manaar, i mari delle isole del pacifico (Polinesia e Micronesia), del Venezuela e il mar rosso, nei pressi delle coste dell'Arabia.

Il colore è solitamente variabile dal bianco latte al bianco roseo, al bianco bruno, al bianco argenteo.L'origine del colore delle perle non è stata accertata con sicurezza scientifica, anche perchè le variabili che vi intervengono sono numerose, ma la maggior parte degli autori ritiene che le perle in natura siano colorate in funzione del pigmento contenuto nella sostanza organica; altri ritengono che la colorazione sia conseguenza di una somma di concause diverse: il grado di salinità dell'acqua, il tipo di plancton presente, nonchè i diversi elementi disciolti in tracce nell'ambiente di crescita.

Conosciuto il processo naturale di formazione della perla, l'uomo ha subito cercato di imitare la natura provocandolo artificialmente. Però, solo all'inizio di questo secolo i vari tentativi hanno ottenuto un successo tale da giustificare gli investimenti necessari ad una coltivazione su scala industriale.

I principali elementi per una valutazione qualitativa delle Perle (naturali e/o coltivate), sono la Forma, le Dimensioni ed il Colore.

La Forma: pur presentandosi secondo le forme più diverse, le perle vengono raggruppate in categorie di riferimento, le più importanti delle quali sono (in ordine di pregio): sferica o sub-sferica, ovale, a goccia, semibarocca o barocca, fantasia; a darne maggaior valore è il tipo di superficie che deve risultare il più possibile esente da imperfezioni o difetti, liscia e levigata.

Dimensioni: il valore delle perle, singole o in filo, è strettamente legato alle dimensioni: è intuitivo che, al crescere delle stesse, aumenta la rarità degli individui e di conseguenza il loro valore.Le dimensioni si misurano in millimetri, con la tolleranza di 1/2 mm (es.6-6,5 mm), misurazione che, quando presente, viene effettuata perpendicolarmente al foro; in caso contrario, si precisano il diametro minimo e quello massimo. Negli uffici commerciali ogni perla viene valutata oltre per la lucentezza ed il colore, soprattutto per la dimensione, l'unità di peso è il "momme", un'antica misura giapponese che corrisponde a 3,75 grammi, ma per praticità, come detto, nel commercio all'ingrosso ed al minuto viene considerato il diametro della perla.

Colore: binaco con sfumature rosa, verde o argento; nero intenso o con sfumature verdi per la perle Tahiti.

Tipi di perle, Perle Giapponesi - Akoya, Perle Australia - Perle dei Mari del Sud, Perle Tahiti - Perle Nere, Perle Cinesi - Fresh water pearls.

Per preservare la lucentezza delle perle, o gioielli con presenza di perle, è opportuno adottare alcuni semplici accorgimenti come: indossare il monile solo dopo essersi truccati ed aver utilizzato profumi e/o spray per il corpo e/o per i capelli, lavarle periodicamente con semplice acqua, e costudirle in un panno morbido sparatamente da altri oggetti, specialemnte di metallo, dai quali potrebbero ricevere colpi e/o abrasioni.

Rodio 


Il Rodio, elemnto chimico Rh, fa parte del gruppo dei metalli del Platino, esso viene usato in oreficeria, gioielleria ed argenteria, con procedimento galvanico per conferire al gioiello uniformità di colore, bianchezza, brillantezza e resistenza all'abrasione.

Il suoi nome deriva dal greco per la colorazione rossa dei suoi sali.

Un oggetto riodiato, prima di essere messo alla fiamma per subire qualche lavorazione, deve essere ripulito dal rodio in soluzione di acido solforico, altrimenti per effetto del riscladamento subisce alterazioni diventando scuro e rendendo difficoltoso il futuro ripristino della rodiatura.

Da notare come il processo di rodiatura non sia permanente, ma il suo mantenimento possa varaiare da vari fattori, quali uso e usura del monile, grado di ph della pelle, contatto con altri metalli.

Ambra 


Il nome Ambra deriva dall'arabo anbar o ambar che significa dorato, in riferimento al giallo tipico di questa resina fossile. Le più antiche documentazioni di ambre, in contesto archeologico, sono del Paleolitico superiorie, Mesolitico e Neolitico; la circolazione più intensa dell'ambra risale in Europa durante l'Età del Bronzo, interessando tra l'altro la civiltà micenea.

L'ambra già nell'antichità veniva usata anche per le sue proprietà curative; già Plinio il Vecchio in "Historia naturalis", illustra le principali malattie che l'ambra poteva curare.

L'ambra da punto di vista biologico, è una resian fossile derivata da alberi di Gimnosperme ed Angiosperme vissuti in un arco di tempo che va dal Carbonifero al Pleistocene-Pliocene inferiore, in aree paleogeografiche prevalentemente a clima umisdo, di tipo subtropicale.

L'ambra è il prodotto della fossilizzazione e della polimerizzazione dei composti organici rella resina di partenza; è una sostanza amorfa, cerosa, che si presenta in noduli di diverse dimensioni e forme a seconda di comela resina di partenza è fuoriuscita dall'albero di origine: a gocce ingrossate, a ghiaccioli, a colate, ecc. .

Quando l'ambra si rinviene in ghiaie o sabbie alluvionali non possiede più il rivestimento opaco, indice del'avvenuta ossidazione per azione dell'ossigeno atmosferico, ma si presenta spesso arrotondata e a forma di ciotoli e granelli.

Recentemente l'ambra è stata rivalorizzata e riapprezzata per il suo uso come gemma.

Fede Comoda  


Il nome "Comoda" deriva dalla sua portabilità, ovvero dal fatto che la particolare conformazione interna dell'anello garantisce un'indossabilità mai provata prima; grazie alle rotondità presenti all'esterno e sopratutto all'interno dell'anello; regalando una scorrevolezza maggiore rispetto alle fedi classiche, offrendo così un confort straordinario.